Un giro
intorno alla parete liscia e fresca, come doccia gettata
dall’alto. E’ cielo a colori di vecchie foto sul giornale.
Poi è arrivata l’estate, il suo movimento, l’odore di un
amore che resta dentro. Con l’inverno è tutto tornato
all’interno. Ceramonia si rotola sperando di trovare la scia
del momento. Basta lasciarsi trasportare e diventa la pancia
della balena, il bianco che si arena. Memoria. Quella di
ceramica. La nostra che fa un passo all’indietro.
Perché a guardare la forma si rischia di perderne l’odore,
il sapore della creazione. Bisogna tuffarsi, quando è arte,
lasciarsi trasportare, quando è desiderio. Sublimato,
respirato come si fa nell’acqua che tutto contiene. I
fluidi trattengono, la terra disperde. Il tempo ringrazia
chi ha lasciato l’orma, la traccia di luoghi accoglienti. Il
ventre molle e duro di chi riceve ogni giorno qualcosa. Una
ceramica sa farlo, Ceramonia sa realizzarlo…
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